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La spiritualità

La vita spirituale è quel cammino che l’anima fa per raggiungere Dio

Madre Letizia

L’esistenza terrena di Letizia Zagari, come quella di ogni uomo e donna dello spirito, è passata attraverso alcuni momenti importanti che hanno segnato la sua evoluzione spirituale. Nel desiderio di conoscere e gustare almeno in parte la sua esperienza del divino, analizzeremo solamente due di quegli “appuntamenti” con cui Dio ha costruito la sua storia con lei nella sua lunga vita.

In questa ottica è bello partire da un fatto dell’infanzia, che Madre Letizia, solitamente restia a parlare di se, amava invece raccontare.

Era a Reggio Calabria, quando all’età di 5 anni, avviata dalle zie ai lavori a maglia, si vede sfilare tutto il suo sudato lavoro per una maglia non eseguita alla perfezione. Nella sua sensibilità di bambina, soffrì molto per quel gesto freddo e duro. Allo stesso tempo però in qualche modo percepì quanto poco valessero le cose terrene e, guardando uno splendido tramonto sullo stretto di Messina dal terrazzo di casa, si sentì attratta e come invasa da un senso immenso che lei identificò come la percezione di Dio.

Dopo quel primo incontro infantile, la sua vita è stata una storia normale; di bambina educata e sensibile, poi di adolescente vivace ed intelligente fino a diventare una giovane determinata. Sono gli anni della sua ricerca vocazionale, che termina con l’infrangersi del suo sogno di consacrazione a cui segue un lungo periodo di buio interiore; in lei però c’è una silente “nostalgia di Dio” per la quale sapeva di essere fatta per appartenere a Lui.

Sono gli anni ’30, nella Chiesa dei Santi Apostoli a Napoli, Dio non si fa attendere e prepara per Letizia un altro appuntamento importante che lei stessa ricorda così:

«Nel pomeriggio io rimanevo spesso a pregare perché amavo il silenzio profondo. Era trascorso appena qualche giorno che Gesù stava lì, ed io mi trattenevo accanto a Lui, allorché un bimbo, entrato dal fondo della chiesa, ne percorse di filato la lunghezza, salì i due gradini dell’Altare maggiore e si trattenne in breve preghiera. Gli domandai chi lo avesse mandato, mi rispose: “nessuno”. L’episodio mi colpì».

Letizia in quel momento comprende ciò che Dio voleva da lei e da quel luogo: essere adorato lì nella sua Presenza Eucaristica e lei doveva essere lo strumento nelle mani dello Spirito perché ciò si realizzasse.

Da questi due semplici episodi della vita di Letizia Zagari possiamo tratteggiare qualcosa della spiritualità di questa donna:

il tratto “umano”, ovvero della sua indole, sul quale la Grazia ha trovato un terreno fertile su cui innestarsi;

ed il tratto “divino” cioè dono di Dio, da lei accolto. 

LETIZIA È DONNA DALLA FORTE PERCEZIONE DI DIO. Dotata di una capacità naturale di intuire il Divino, su di lei la Grazia sviluppa quella che si può definire la “mistica del velato”, ovvero la capacità di riconoscere ovunque e sempre la Presenza di Dio seppur nascosta come è nell’Ostia.

LETIZIA È DONNA EUCARISTICA.  Dio le dà di comprendere e di sperimentare alcune particolari virtù dell’Eucaristia: l’obbedienza alla Adorabile volontà di Dio, l’umiltà, la donazione totale di sé, il silenzio, la carità.  Attraverso di esse è plasmata per diventare piccola Ostia accanto a Gesù Ostia. 

La tua volontà trionfi in me. Il tuo amore mi consumi. La mia miseria ti glorifichi. (Madre Letizia)

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Meditiamo gli insegnamenti semplici e umili della nostra madre Fondatrice per crescere nell’amore a Gesù Risorto e vivo nell’Eucaristia, nella Parola, nella Chiesa, nei poveri e nei piccoli.  "Madre Letizia"

 

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